A chi non è capitato di ricevere o regalare un “bonsai” di ficus, comunemente chiamato Ficus Ginseng? E’ una pianta che sta vivendo un periodo di grande successo, sicuramente per il fascino dell’albero di pochi centimetri, ma anche per la relativa semplicità delle cure.
Il nome è riferito alla forma delle radici carnose che ricordano quelle della pianta del ginseng (Panax ginseng), ma non hanno parentela botanica. Non è complicato prendersi cura di un ficus ginseng, basta solo un po’ di costanza. Adesso proviamo a rispondere alle domande più importanti per coltivarlo al meglio.
Dove metto il bonsai di ficus ginseng?
La difficoltà principale è l’esposizione alla luce: tutte le piante hanno necessità di luce, perchè senza la luce sufficiente alla fotosintesi non riescono a produrre lo zucchero per vivere. Il ficus ginseng, da fine primavera e per tutta l’estate, preferisce stare fuori all’ombra o in un posto dove riceve soltanto il sole del mattino. Per il resto del tempo deve essere tenuto in casa, al caldo e davanti alla finestra, non oltre un metro dalla finestra! Queste sono le sue richieste per quanto riguarda la luce. Se la luce non è sufficiente, la pianta perde le foglie. Tutte le volte che modifichiamo l’esposizione alla luce i ficus perdono le foglie!
Quanto lo innaffio?
La persona che ve lo vende vi dice: “si bagna quando si asciuga in superficie”. Su questo bisogna un po’ prenderci la mano, perchè capire quanto aspettare prima di innaffiare è una questione di sensibilità. Il metodo del dito nella terra è sempre infallibile: quando per trovare l’umidità devo scendere di 1-2cm, allora è il momento di bagnare. Dopo le prime volte si acquisisce l’esperienza per sapere, anche solo guardando il vaso, quando è il momento di bagnare il nostro alberello di ficus. Essendo una pianta tropicale, non sopporta il terreno “secco”; infatti tutte le volte che ha questo tipo di stress, perde una parte di foglie.
Il modo migliore per bagnare il Bonsai di Ficus Ginseng
Il modo più efficace è dall’alto e dal basso contemporaneamente, per essere sicuri che tutta la terra sia bagnata, in particolare per i vasi un po’ grandi. Se si bagna solo dall’alto, l’acqua tenderà a scorrere velocemente e cadere fuori dal vaso, per via della forma che devono avere questi bonsai, cioè con la terra che forma una montagnetta.
Allora il mio consiglio è di tenere una vaschetta o bacinella per questo scopo. Al momento di bagnare si mette il bonsai nella vaschetta e si comincia a bagnare lentamente dall’alto. Il resto dall’innaffiatoio lo vuotiamo sul fondo, fino ad arrivare alla metà del vaso. Lo lasciamo in “ammollo” per circa un quarto d’ora, max mezz’ora. Questo tipo di bagnatura fino a “saturazione” è molto più utile d’estate, che non d’inverno, perché col caldo la terra si asciuga molto velocemente e la pianta rischia continuamente lo stress idrico. Quindi diamo sempre una riserva d’acqua, impregnando bene fino al centro della zolla di terra!
E il concime?
Il bonsai di ficus ginseng, come tutti gli altri ficus, vegeta finchè ci sono caldo e luce in abbondanza. Quindi gradisce una concimazione costante, ogni quindici giorni, in primavera, estate e autunno. In inverno è meglio ridurre o sospendere la concimazione. Il concime liquido è più semplice e rapido da assorbire per la pianta, mentre quello granulare per il bonsai di ficus va dosato con più cautela.
Ho paura a potare il bonsai di ficus ginseng
Per un bonsai la forma è tutto! Le radici grandi sono il punto di forza del ficus ginseng. La chioma allo stesso modo deve essere compatta e proporzionata. Per conservare questa forma non dobbiamo avere paura di usare le forbici, perché tra tutte le piante i ficus sono quelle che reagiscono meglio alla potatura: hanno una enorme capacità di recupero e rimodellamento. Quindi non preoccupiamoci di non avere una tecnica sopraffina, basterà ricreare la forma che vogliamo ogni volta che i rami si allungano troppo, lasciando solo due gemme (quindi due foglie) dalla base del rametto e… zac!
Se vogliamo riempire dei “vuoti” lasciamo il rametto solo un po’ più lungo, per permetterne la ramificazione ulteriore. Dopo ogni taglio le due gemme sotto si apriranno e da ogni rametto ne partiranno due e così via: alla fine basterà una spuntatina ogni tanto e la forma rimarrà bella compatta. Dai, non è difficile!
Ma devo rinvasarlo?
Solo dopo 2-3 anni, con una miscela di terricci appositi e in un vaso non troppo piccolo se si è alle prime armi. Nel vaso un po’ più capiente la terra impiega più tempo ad asciugarsi e la pianta rischia meno lo strass della sete. La miscela dovrebbe contenere: lapillo, pomice, torba e argilla (akadama). In alcuni casi può essere necessario accorciare le radici più sottili, quando sono molto fitte o per ridurre l’altezza del vaso. Senza arrivare ad applicare le tecniche dei bonsai veri e propri, possiamo farci aiutare da un video-tutorial, per essere sicuri di non sbagliare. Oppure affidatevi al vivaista di fiducia e chiedetegli di fare il rinvaso del vostro ficus ginseng. La nostra Luciana è bravissima!
Thx